mercoledì 22 ottobre 2014

Diario Tappa 11 - Gole del Todra - Boumalne Dades

Giovedì 1 maggio 2014
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Gole del Todra - Boumalne Dades

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R703 - Tinghir - N10
 
Partii tardi, verso le 9.30 e cominciai a scendere dalla valle per raggiungere Tinghir ed in seguito andare a destra in direzione Boumalne Dades da dove avre dovuto ricominciare a salire fino alle omonine gole.
 
A Tinghir c'era una manifestazione dei traporti turistici e anche se sembrava pacifica, tenni gli occhi ben aperti.
 
In seguito la strada era un nastro in mezzo al nulla con un caldo torrido.
Non ce la facevo davvero più, lo stato fisico era davvero al limite. Mi fermai cercando un passaggio ma non vi riuscii per via del fatto che quella strada era troppo turistica e anche troppo veloce.
 
Giunsi a Boumalne Dades e pensai di prendere un taxi per raggiungere le gole del Dades ma ero stremato e non volevo mettermi alla prova oltre.
 
Ad un autogril mangiai un piatto già più europeo rispetto ai giorni precedenti e chiesi un taxi per andare a Ouarzazate; pensai di saltare quella tappa e riposare.
 
A Ouarzazate passai la notte in bianco seduto sul letto; avvisai il portiere dell'albergo che se non mi fossi sentito bene di portarmi in ospedale e lui mi disse che non c'era problema, che era lì tutta la notte e se non c'era, ci sarebbe stato un altro che lo avrebbe chiamato nella sua stanza visto che comunque dormiva anche lui in albergo.
 
Presi una coca cola fredda ben consapevole dei rischi ma dovevo liberarmi perchè non riuscivo ne a digerire ne a liberarmi in alcun modo.
Avevo la frequenza cardiaca molto irregolare e affanno. Fuori c'era un vento che sbattè tutta la notte le bandiere che avevo appena fuori dalla finestra.
Riuscii a digerire e mi addormentai quasi al mattino sempre in posizione seduta.
 
La cosa da fare era rientrare a Marrakech saltando anche la tappa prevista a Telouet.
 
Mandai un messaggio a Beatrice, titolare del Riad a Marrakech dove avevo lasciato la scatola della bicicletta e il borsone e siccome il mio rientro era previsto per il 4 maggio, nel Riad non c'era posto. Mi trovarono un posto in un albergo per 2 giorni nei quali mi riposai e piano piano mi ripresi.
 
Poi mi trasferii nel loro Riad, smontando la bicicletta e preparando i bagagli.
Il 6 maggio all'alba andai all'eroporto insieme a 2 dei titolari del Riad che rientravano anch'essi in Italia.
 
Dovetti pagare qualcosa in più per via del peso della scatola della bicicletta perchè la compagnia aerea del ritorno era la Ryaner con tabelle diverse dalla Easy Jet dell'andata.
 
Era piacevole la sensazione del ritorno in patria anche se una parte di me rimase e rimarrà per sempre su quelle strade, fra quelle montagne incredibili, i canyon e tutto ciò che i miei occhi hanno potuto vedere e che fortunatamente posso rivedere in ogni momento grazie alle 1.138 foto scattate ma soprattutto ai video delle tappe presenti anche su questo blog.
 
Grazie a tutti quelli che hanno collaborato con me per questo viaggio.
ciao
Claudio

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